12 Novembre 2019 Pubblicato su Economia&FinanzaVerde
Pubblicato su Economia&Finanza Verde
Affrontare la grande sfida del climate change richiede che ci sia sinergia e partecipazione collaborativa da parte di tutti: dagli individui alle aziende che con i loro comportamenti sono tra i maggiori responsabili delle esternalità negative di questo problema, alle organizzazioni non profit che cercano di attirare l’attenzione sul problema proponendo anche prassi e iniziative che possano contribuire a trovare delle soluzioni.
Ma ci vuole impegno anche dai governanti, i quali hanno l’obbligo, in vista degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU, di prendere iniziative volte a rimuovere i comportamenti dannosi per l’ambiente messi in atto da persone e aziende.
Un ruolo fondamentale verso una transizione alla economia sostenibile lo rivestono le Società Benefit che consapevolmente e intenzionalmente prevedono nel proprio Statuto di perseguire, oltre allo scopo di lucro, anche finalità di beneficio comune per la collettività e l’ambiente, come ad esempio impegnarsi nel ridurre o compensare le emissioni di CO2 .
Uno dei maggiori problemi da risolvere al più presto, a causa delle emissioni di CO2, è quello del riscaldamento del pianeta responsabile dell’effetto serra che già da decenni è all’attenzione dell’opinione pubblica.
Una possibile soluzione è quella della riduzione di tali emissioni mediante l’assorbimento da parte delle piante. Pertanto le azioni da mettere in pratica sono quelle dirette sia a bloccare le deforestazioni che a favorire nuovi rimboschimenti.
Oltre alla riduzione delle emissioni, lo storico Protocollo di Kyoto individua l’assorbimento forestale di gas serra quale strategia utile per il contrasto al cambiamento climatico.
Non è di facile soluzione l’azzeramento delle emissioni di CO2 o la sua riduzione, soprattutto per le aziende che producono beni e servizi che impattano negativamente con la propria attività sull’ambiente.
Quelle che volontariamente decidono di dare un contributo per ridurre queste esternalità negative possono comunque intraprendere iniziative graduali per la riduzione delle emissioni e azioni di compensazione, ad esempio mediante l’acquisto di crediti di carbonio da aziende virtuose che già generano progetti ad impatto positivo per ridurre o neutralizzare l’impatto delle proprie attività.
Non solo le singole persone, ma anche le aziende possono implementare una strategia aziendale per consentire una transizione graduale verso un’economia “low carbon”.
Uno degli strumenti per raggiungere questi risultati è il mercato volontario dei crediti di carbonio per compensare volontariamente quelle emissioni che non è possibile ridurre. Ogni credito ottenuto attesta l’avvenuta riduzione (o rimozione) di una tonnellata di CO2 eq. dall’atmosfera.
Acquistare tali “crediti verdi” significa finanziare e supportare dei progetti ad impatto positivo che concorrono al raggiungimento degli obiettivi internazionali di sviluppo sostenibile e che contribuiscano attivamente al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali garantendo benefici sociali, economici ed ambientali su scala globale.
Oggi le aziende sono chiamate ad adattare il proprio modello di business rispetto alle nuove sfide legate al riscaldamento climatico, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile in Agenda 2030 e con gli obiettivi di decarbonizzazione dei propri prodotti, servizi ed attività.
In quest’ottica si collocano le finalità di beneficio comune delle società benefit, disciplinate in Italia dalla normativa introdotta con la Legge di Stabilità 2016.
Statutariamente le società che assumono la qualifica giuridica di società benefit possono consapevolmente e intenzionalmente prevedere di perseguire, oltre allo scopo di lucro, anche una o più finalità di beneficio comune per la collettività e l’ambiente, come ad esempio impegnarsi nel ridurre o compensare le emissioni di CO2 mediante “i crediti verdi”.
In questa logica, i crediti di carbonio soddisfano anche requisiti di solidità della rendicontazione aziendale delle proprie azioni di sostenibilità e tutela ambientale.
Da un lato essere Società Benefit con una strategia low carbon e dall’altro investire in crediti di carbonio, rappresentano un’opportunità di differenziazione sul mercato, per migliorare la competitività del proprio business ed il posizionamento aziendale sul mercato, garantendo benefici sociali, economici ed ambientali su larga scala.