Fonte: Regione Lombardia
In Lombardia il sistema produttivo culturale cresce del +7,3% per quanto riguarda il valore aggiunto e del +7,5% relativamente all’occupazione.
Cultura in Lombardia
La cultura è uno dei driver strategici dello sviluppo della Lombardia che con più di 25,4 miliardi di euro e 365 mila addetti si colloca ai vertici del settore culturale italiano. Lo rivela il rapporto 2019 “Io sono cultura”, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere.
La Lombardia della cultura cresce del +7,3% per quanto riguarda il valore aggiunto e del +7,5% relativamente all’occupazione.
Il Lazio che insieme alla Lombardia è la regione che meglio capitalizza il settore culturale e creativo, mostra un maggior accento sul valore aggiunto, che incide per l’8,8% della ricchezza complessivamente prodotta su scala regionale; l’occupazione incide meno (il 7,7%), ma più di quanto registrato nelle altre regioni italiane.
A seguire, la Valle d’Aosta (7,1% sul valore aggiunto e 7,3% sull’occupazione), il Piemonte (7,1% e 6,9%) e le Marche (6,0% e 6,4%), che ancora subiscono probabilmente effetti collegati al sisma.
Fra le regioni del Nord, la Liguria registra nuovamente valori più bassi rispetto alla media di ripartizione, ma in miglioramento rispetto al 2017: del 3,9% sul valore aggiunto e del 4,5% sull’occupazione.
La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 10,1% e il 10,3%. Roma è seconda per valore aggiunto (9,9%) e terza per occupazione (8,7%) mentre Torino si colloca, rispettivamente, terza (9,2%) e quarta (8,6%). Seguono, per valore aggiunto (PIL), Siena (8,8%), Arezzo (7,9%) e Firenze (7,3%), Aosta al 7,1%, Ancona al 6,8 %, Bologna al 6,6% e Modena al 6,4%.
Dall’analisi emerge quindi la leadership di Milano in ambito occupazione, seguita da Arezzo (9 %), poi Roma, Torino, Firenze.
Analizzando il territorio lombardo, la provincia di Milano si conferma fulcro dell’economia culturale, collocandosi prima in entrambi gli indicatori, fatturato e addetti impiegati, con una crescita del settore intorno al 10%. Tra le altre province lombarde, spiccano i risultati di Monza-Brianza, dodicesima per valore aggiunto (+6,2%) e decima per occupazione (+7,3%).
La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per incidenza della stessa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale). I turisti in cerca di occasioni culturali hanno speso in Lombardia nel 2018, ben 4 miliardi.
Cultura in Italia
La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy. Per il 2018, Lombardia e Lazio si confermano le prime due regioni per creazione di valore aggiunto (PIL) e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo.
Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e no profit, genera quasi 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto nazionale.
Il sistema produttivo culturale si articola in 5 macro settori:
- industrie creative: architettura, comunicazione, design
- industrie culturali: cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa
- patrimonio storico-artistico: musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici
- performing arts e arti visive: danza, musica, teatro, l’arte circense
- creative-driven: imprese non direttamente riconducibili al settore ma sviluppano servizi e creano prodotti a base culturale. (es. manifattura evoluta e artigianato artistico)
Le industrie culturali (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa) producono, da sole, 35,1 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,2% del complessivo nazionale), dando lavoro a 500 mila persone (il 2,0% degli addetti totali).
Contributo importante anche dalle industrie creative (architettura, comunicazione, design), capaci di produrre 13,8 miliardi di valore aggiunto, grazie all’impiego di quasi 267 mila addetti.
Le Performing arts (danza, la musica, teatro, l’arte circense, ecc.) generano, invece, 8,2 miliardi di euro di ricchezza e 145 mila posti di lavoro; a conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico si devono 2,9 miliardi di euro di valore aggiunto e 51mila addetti. A questi quattro ambiti, che rappresentano il cuore delle attività culturali e creative, si aggiungono i rilevanti risultati delle attività creative-driven: 35,8 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,3% del complessivo nazionale) e più di 591 mila addetti (2,3% del totale nazionale).
Approfondendo l’analisi le performance più rilevanti, all’interno delle industrie creative, appartengono al sottosettore del design (che produce 8,9 miliardi di euro di valore aggiunto insieme all’architettura; lo 0,6% del valore complessivo) e della comunicazione (4,9 miliardi di euro, lo 0,3%). Ad alimentare la ricchezza prodotta dalle industrie culturali, invece, vi sono il comparto dell’editoria e stampa (da cui deriva lo 0,9% del valore aggiunto nazionale, corrispondente a 13,7 miliardi di euro) e quello dei videogiochi e software (0,9%, pari a 13,6 miliardi di euro).