La Legge di Bilancio 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 304 del 30 dicembre 2019, prevede misure importanti in materia di ambiente, territorio ed energia, di seguito sintetizzate.
Green New Deal
italiano
Prevista l’istituzione di un fondo da 4,2 miliardi per realizzare un piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green New Deal italiano: 470 milioni di euro per il 2020, 930 milioni di euro per l’anno 2021, 1.420 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.
Parte di tale dotazione sarà destinata ad interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alle iniziative da avviare nelle Zone Economiche Ambientali (ZEA).
Il fondo, alimentato con i proventi della messa in vendita delle quote di emissione di C02, sarà utilizzato dal Ministro dell’economia e delle finanze per sostenere, mediante garanzie a titolo oneroso e nella misura massima dell’80%, specifici programmi di investimento e operazioni, anche in partenariato pubblico-privato, per realizzare progetti economicamente sostenibili. Il fondo ha anche finalità di supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, di riduzione dell’uso della plastica e per la sostituzione della plastica con materiali alternativi. Gli interventi dovranno riguardare alcune tematiche precise:
- decarbonizzazione dell’economia
- economia circolare
- rigenerazione urbana
- turismo sostenibile
- adattamento e mitigazione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico
- programmi e progetti innovativi con elevata sostenibilità ambientale
Green Bond contro il climate change
La Legge di Bilancio 2020 prevede la possibilità per il Ministero dell’Economia e delle Finanze di inserire tra le spese rilevanti nell’ambito dell’emissione di Green Bond gli interventi finanziati dalle amministrazioni centrali dello Stato a sostegno dei programmi di spesa orientati al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale.
Le emissioni di Green Bond saranno proporzionate agli interventi con positivo impatto ambientale finanziati dal bilancio dello Stato.
Green Mobility nelle PA e tassa sulle auto aziendali
Dal 1° gennaio 2020 le Pubbliche amministrazioni che rinnovano il parco auto devono optare, per almeno il 50% delle vetture, all’acquisto o noleggio di veicoli elettrici o ibridi.
Molto criticata la tassa sulle auto aziendali. La Manovra riduce, e arriva ad azzerare per alcuni modelli di veicolo, la percentuale di deducibilità dei costi sostenuti per i veicoli aziendali ritenuti inquinanti.
In particolare, per i veicoli che non siano elettrici o ibridi, e che siano diversi da quelli concessi in uso promiscuo a dipendenti addetti alla vendita, agenti e rappresentanti di commercio, ai fini della determinazione del reddito di lavoro dipendente imponibile è assunto il 60% dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri, calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio, in caso di emissioni di biossido di carbonio fino a 160 grammi per chilometro. In caso di emissioni superiori a tale soglia, viene assunto il 100% dell’importo.
Plastic tax
Dopo aver subito continui rimaneggiamenti, entra in Manovra la cosiddetta Plastic Tax, l’imposta sul consumo di manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI) che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari.
L’imposta entra in vigore da luglio, sarà pari a 45 centesimi al chilogrammo ed interesserà anche il tetrapak. Sono esclusi i prodotti in plastica riciclata e quelli composti da più materiali che abbiano una componente di plastica inferiore al 40%.
Si prevede allo stesso tempo un credito d’imposta alle imprese attive nel settore delle materie plastiche pari al 10% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti biodegradabili e compostabili.