1. Premessa
Per affrontare l’emergenza COVID-19 e le misure restrittive imposte dalle Istituzioni si sono attivati meccanismi virtuosi di collaborazione; infatti, molte imprese hanno ripensato il loro modo di lavorare scegliendo anche di collaborare in sinergia per mantenere attiva la produzione della filiera e continuare a garantire la qualità dei propri prodotti e servizi verso i clienti.
In particolare, le imprese che di fatto si sono aggregate si sono impegnate a condividere prodotti e materiali, a condividere carichi di lavoro, a scambiarsi informazioni e a adottare linee condivise a tutela dell’attività produttiva, con comportamenti e precauzioni necessarie e previste dalle direttive di Governo e Regione per fronteggiare al meglio la situazione di emergenza.
In questo modo si è voluto dimostrare capacità di senso di responsabilità e di azioni basate sulla reciproca fiducia per continuare a garantire risposte pronte e massima qualità, anche in tempo di crisi, attraverso sinergie concrete.
Al fine di fronteggiare le crisi economiche, è pertanto evidente come sia necessario adottare criteri di organizzazione, collaborazione e solidarietà, che possono risultare efficienti solo mediante aggregazioni; ciò è necessario anche per garantire alle imprese italiane un futuro competitivo.
Alla ripresa delle attività economiche dopo l’emergenza Covid–19, per fronteggiare la crisi e restare competitive in un mercato dominato da grandi concorrenti, le MPMI devono imparare ad aggregarsi per ridefinire il proprio riposizionamento riconfigurando la propria catena del valore, sia dal lato qualitativo del prodotto e servizio offerto, sia dal lato dell’inserimento in filiere più ampie.
La transizione verso modelli di business di collaborazione e di aggregazione tra imprese sarà fondamentale anche per affrontare la sfida dell’innovazione che l’emergenza sanitaria ha accelerato. Ad esempio, attraverso forme di aggregazione come le reti di impresa, agili e dinamiche, le MPMI possono sfruttarne tutti i vantaggi derivanti: ottenere quella maggiore massa critica necessaria per avere maggiore peso contrattuale, partecipare ai bandi regionali, nazionali o internazionali e reperire i fondi necessari per la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti, servizi e processi digitalizzati.
2. Introduzione alle Reti di Impresa
La disciplina civilistica del Contratto di Rete è stata introdotta nel nostro ordinamento nel 2009 prevedendo la c.d. Rete–Contrattoma la disciplina è in continua evoluzione;
Le imprese che intendono costituire una Rete possono scegliere tra due possibili forme giuridiche alternative tra loro:
– l’adozione di un modello contrattuale “puro” (c.d. “Rete–Contratto”), ovvero un contratto stipulato tra imprese con l’obiettivo di consentire la collaborazione sulla base di un programma comune e di obiettivi strategici di competitività; si formalizzano i rapporti di collaborazione e condivisione in modo da definire l’impegno, l’investimento e il tipo di legame da adottare. In tal caso, però, ciascuna impresa mantiene la propria autonomia e indipendenza senza costituire un nuovo soggetto giuridico. Il contratto ha solo mera natura negoziale ed è iscritto nella Sezione del Registro Imprese presso cui è iscritto ciascun partecipante alla Rete.
– la creazione di un nuovo soggetto giuridico il c.d. “Rete-soggetto”, introdotto nel 2012 e rappresenta un nuovo soggetto giuridico, autonomo centro di imputazione sul piano giuridico e tributario. Infatti, è definito come un Contratto tra imprese, dotato obbligatoriamente di un fondo patrimoniale e di organo comune, acquista personalità giuridica autonoma con l’iscrizione alla Sezione ordinaria del Registro Imprese presso cui è stabilita la sua sede.
La Rete di impresa rappresenta, in generale, lo strumento giuridico-economico di cooperazione tra imprese mediante sottoscrizione di un “Contratto di Rete” con cui si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati e attinenti all’esercizio delle proprie attività d’impresa, scambiandosi informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune una o più attività che rientrano nell’oggetto sociale della propria impresa.
Tali attività, pertanto, possono essere di tre tipi:
1) collaborazione tra le parti in ambiti attinenti l’esercizio delle proprie imprese;
2) scambio tra le parti di informazioni o di prestazioni industriale, commerciale, tecnica e tecnologica;
3) esercizio in comune tra le parti di una o più attività rientranti nell’oggetto delle rispettive imprese.
3. I vantaggi delle Reti di Impresa
Uno dei principali vantaggi per le imprese retiste è quello di poter creare indubbiamente massa critica per beneficiare di economie di scala e realizzare grandi progetti ad alto valore aggiunto.
Inoltre, le Reti di impresa possono aumentare la produttività in termini di valore aggiunto tale da conquistare nuovi mercati e competere meglio su quelli già esistenti, tutto ciò grazie alla collaborazione e allo scambio di informazioni, conoscenze e competenze. L’obiettivo primario diventa, quindi, quello di ricercare soluzioni per la differenziazione o il rafforzamento del proprio modello di business, grazie alla diversità e complementarietà delle imprese retiste con le loro peculiari competenze.
L’aggregazione di imprese retiste consente, pertanto, di:
– realizzare economie di scala;
– superare i limiti dimensionali delle singole imprese;
– accedere alla complementarietà di skill derivanti dalle diversità delle risorse presenti nelle imprese retiste;
– riposizionarsi come rete su un segmento di mercato a più alto valore aggiunto grazie a soluzione integrate;
– diffusione della qualità prodotti Made in Italy, servizi e tecnologie di eccellenza, potendone garantire la tracciabilità mediante Blockchain;
Le Reti di impresa si collocano oggi in quell’ecosistema di business in cui le peculiarità prevalenti sono dati dalla collaborazione e dallo scambio di competenze e risorse tra le imprese stesse. Le imprese retiste si caratterizzano per essere capaci di ‘coopetition’, ovvero essere in gradi di simultaneamente di collaborare e competere ottenendo una forte diversificazione delle competenze.
Solo con questo nuovo modello di business innovativo le MPMI italiane in difficoltà potranno affrontare e superare la crisi economico-sociale causata dalla pandemia Covid-19. Tale modello di business è auspicabile possa essere adottato per realizzare quello sviluppo sostenibile di cui tanto si parla ma che è giunto il momento di attuare nella pratica ripartendo proprio da questa emergenza. Le reti di impresa lo strumento giuridico ideale per passare dall’economia lineare all’economia circolare.
Pubblicato su Economia&FinanzaVerde