È cruciale il ruolo delle imprese per raggiungere uno sviluppo sostenibile; ormai questo è ben chiaro a tutti e anche ai governanti del Pianeta. E a causa della pandemia si è anche consapevoli della necessità di una nuova fase del capitalismo in cui l’Agenda 2030, con i suoi 17 Goals, può essere bussola per intraprendere un cambiamento generativo. L’Europa, con le diverse proposte della Commissione e con il Next generation Eu, può fare scuola in questa nuova fase. I singoli Stati non sono più in grado di affrontare i bisogni sociali e ambientali emergenti e latenti ma c’è bisogno sempre più di una forte collaborazione e co-partecipazione tra pubblico e privato per rispondere al meglio a queste esigenze.
Dal modello di shareholder capitalism, che attribuisce alle imprese l’unica finalità di fare profitti per arricchire i suoi azionisti, occorre transitare a modelli di stakeholder capitalism, che invece attribuiscono alle imprese una più ampia responsabilità di tutela di tutti i soggetti coinvolti, dai dipendenti ai consumatori, dalle comunità vicine agli impianti produttivi all’attenzione verso l’ambiente.
In Italia, questa responsabilità è assunta sotto forma di impegno statutario dalle imprese che scelgono di costituirsi o convertirsi con la veste giuridica di società benefit.