La CSRD diventa uno strumento di politica economica della Commissione Europea e pone le basi di una maggiore responsabilizzazione delle imprese per il loro impatto sociale e ambientale. Per le imprese è un’opportunità da cogliere per essere competitive, resilienti e parte attiva della transizione con il contributo dei mercati finanziari UE.
Con la proposta di direttiva 5864/2022 del 24 febbraio 2022, la Commissione europea ha approvato le proposte di modifica delle direttive 2013/34/Ue, 2004/109/Ce e 2006/43/Ce in tema di comunicazione societaria sulla sostenibilità.
Finalità è quello di rendere l’informativa di sostenibilità trasparente per poter attrarre ulteriori investimenti e finanziamenti necessari e contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo, in linea con il Green Deal europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).
Ciò che emerge da questa proposta è la richiesta alle imprese di fornire con maggior dettaglio e qualità i dati riguardanti i rischi di sostenibilità a cui sono esposte e l’impatto che generano sulle persone e sull’ambiente; pertanto comunicare queste informazioni nel rispetto di principi obbligatori dell’Unione in materia di informativa sulla sostenibilità.
Alle imprese obbligate alla futura direttiva si richiede una politica ambientale, sociale e di governance che sia il più possibile trasparente per i cittadini, i consumatori e gli investitori mediante documenti informativi standardizzati, motivati e certificati.
Breve excursus del processo di revisione della Non-Financial Reporting Directive (NFRD)
Nell’aprile 2021, la Commissione europea aveva pubblicato una proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) di revisione della Non- Financial Reporting Directive (NFRD). Ciò al fine di rispondere alle nuove istanze sulla finanza sostenibile e migliorare il flusso di capitali verso attività sostenibili in tutta l’UE. Altre proposte in tal senso includono anche modifiche alla Accounting Directive, alla Transparency Directive, alla Audit Directive e alla relativa Audit Regulation.
È previsto che gli stati membri dell’UE recepiscano la CSRD entro il 1° dicembre 2022 e che le sue disposizioni si applichino a partire dal 1 gennaio 2023, ossia per i report che saranno pubblicati nel 2024. I requisiti per le piccole e medie imprese (PMI) quotate si applicheranno agli esercizi finanziari dal 1° gennaio 2026.
Le principali novità della nuova direttiva CSRD
In particolare, la proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) prevede:
- l’estensione degli obblighi di informativa ad altre imprese, comprese tutte le imprese di grandi dimensioni (la soglia minima verrà abbassata da 500 a 250 dipendenti) e le imprese quotate in un mercato regolamento europeo (ad eccezione delle microimprese quotate in borsa);
- un obbligo di certificazione delle informazioni sulla sostenibilità; le informazioni dovranno essere soggette a audit secondo un metodo semplificato definito “limited assurance;
- di adottare per il reporting standard comuni che saranno sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG);
- l’utilizzo di standard di reporting dell’UE saranno compatibili con i sistemi già ampiamente diffusi a livello internazionale, come TCFD, GRI, SASB, IIRC, CDSB e CDP;
- di specificare in maggior dettaglio le informazioni che le imprese dovrebbero comunicare e impone loro di comunicarle nel rispetto di principi obbligatori dell’Unione in materia di informativa sulla sostenibilità; viene così fissato il principio della “doppia materialità”, quella di impatto e quella finanziaria. Le imprese dovranno fornire un duplice livello di informazioni: quali sono gli impatti sui temi Esg generati da un’azienda (materialità di impatto) e quali temi di sostenibilità hanno un effetto sulle dinamiche di creazione del valore e quindi sulle poste economico-finanziarie (materialità finanziaria).
- la pubblicazione delle informazioni di sostenibilità in formato elettronico XHTML.
- la pubblicazione delle informazioni di sostenibilità in una sezione ad hoc delle relazioni sulla gestione redatte dalle imprese.
La CSRD diventa, pertanto, uno strumento di politica economica della Commissione Europea e pone le basi di una maggiore responsabilizzazione delle imprese per il loro impatto sociale e ambientale. In tal modo, il reporting di sostenibilità integrato con la misurazione e valutazione degli impatti risponde, altresì, alle esigenze dei partecipanti al mercato finanziario soggetti agli obblighi di informativa previsti dal regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità̀ nel settore dei servizi finanziari (Regolamento UE 2019/2088).