Interessante l’articolo dell’avv. Marco Cristiano Petrassi sul modello della società benefit applicabile alle società partecipate dal pubblico in quanto sottolinea come il T.U. sulle società partecipate stabilisca il recepimento nello statuto di scopi istituzionali intesi come specifiche finalità di beneficio comune, e ciò consente di rafforzare il dialogo con gli stakeholders e l’inserimento nella comunità e territorio in cui opera. Questo perché nel modello delle società benefit è di particolare importanza la partecipazione democratica degli stakeholders nel processo decisionale e quindi utile per la gestione della cosa comune.
La governance rafforzata benefit, da cui derivano per legge obblighi a tutela della maggior trasparenza e responsabilità sociale (nomina di un responsabile d’impatto, realizzazione con il coinvolgimento degli stakeholders della relazione d’impatto e la sua pubblicazione a beneficio di tutta la comunità) fa sì che si instauri con la cittadinanza un maggior sentimento di appartenenza al bene comune e alle istituzioni pubbliche.
E come sostiene Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit, “le società partecipate benefit possono rappresentare un modello, un
simbolo, che le imprese del territorio decideranno poi di seguire. Un cambio di prospettiva che grazie all’istituzione delle ‘società benefit’ hanno oggi gli strumenti giusti per essere motore di una trasformazione profonda e collettiva. E’ una sorta di ‘cambiamento dal basso’ che cittadini e imprenditori avranno modo di apprezzare nel tempo. Saranno infatti le stesse imprese a scegliere
in futuro il modello benefit e ciò significherà che le società partecipate benefit avranno arruolato aziende e realtà
che a loro volta produrranno benefici di sostenibilità sul territorio”.