Negli ultimi anni, l’Italia ha visto emergere un nuovo paradigma imprenditoriale che va oltre il mero profitto: le Società Benefit. Tra il 2019 e il 2022, queste imprese hanno registrato un impressionante aumento del fatturato del 37%, un dato che supera di gran lunga il 18% delle imprese tradizionali. Ma cosa si cela dietro a questo successo?
Secondo uno studio realizzato da un team multidisciplinare di esperti, tra cui Nativa, il Dipartimento di Ricerca di Intesa Sanpaolo e diverse istituzioni accademiche, il segreto delle Società Benefit risiede nella loro visione integrata: non solo perseguono obiettivi economici, ma si impegnano anche a generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Questo approccio non solo si traduce in performance finanziarie superiori, ma crea un legame più profondo tra le imprese e le comunità in cui operano.
A fine 2023, il numero di Società Benefit in Italia ha raggiunto le 3.619, segnando un incremento del 37,8% rispetto all’anno precedente. Pur rappresentando ancora una nicchia (solo 1,23 per mille delle imprese totali), il loro continuo crescimento dal 2016, anno di introduzione della legge, testimonia un cambiamento significativo nella mentalità imprenditoriale italiana.
Uno degli aspetti più affascinanti di queste aziende è la loro capacità di valorizzare il capitale umano. Le Società Benefit non si limitano a generare profitto; ridistribuiscono la ricchezza in modo più equo tra i lavoratori, promuovendo un ambiente di lavoro più giusto e motivante. Investono nel benessere dei propri dipendenti, il che si traduce in una maggiore soddisfazione e produttività.
Ma non è tutto: le Società Benefit si rivelano anche più innovative e lungimiranti. Ad esempio, tra le aziende manifatturiere, il 41% di queste imprese ha scelto di internazionalizzarsi, sette punti percentuali in più rispetto alle altre. Questo spirito imprenditoriale si riflette anche nell’ottimizzazione dei processi e nella registrazione di brevetti (24% vs 13%), marchi internazionali (35% vs 19%), e nel conseguimento di certificazioni ambientali (35% vs 18%). La loro missione si basa su una prospettiva di lungo termine, cercando di creare un futuro migliore per tutti.
Giovanni Foresti e Sara Giusti, economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo, affermano: “Le Società Benefit dimostrano come il successo economico possa andare di pari passo con un impegno reale verso il benessere collettivo. La loro attenzione alla sostenibilità non è solo un valore aggiunto, ma un impegno profondo che produce benefici tangibili per l’economia e per tutti gli attori coinvolti”.
Paolo Ghezzi, Direttore Generale di Infocamere, sottolinea l’importanza dell’analisi dei dati: “I numeri del Registro delle imprese offrono una chiave per comprendere le dinamiche che caratterizzano il panorama imprenditoriale. Questa ricerca nazionale non solo aiuta a delineare il profilo delle Società Benefit, ma rappresenta anche un’importante opportunità per promuovere uno sviluppo economico inclusivo”.
Osservando la distribuzione geografica, emerge un panorama affascinante: il fenomeno delle Società Benefit è particolarmente forte nel nord-ovest, dove si concentra il 42,4% delle imprese, seguite dal nord-est (23,5%), dal centro (20,9%) e dal sud e isole (13,2%). La Lombardia, con 1.218 Società Benefit, si conferma il cuore pulsante di questo movimento, seguita da Lazio, Veneto ed Emilia Romagna.
In conclusione, le Società Benefit non sono solo un nuovo modello imprenditoriale; sono una vera e propria risposta alle sfide del nostro tempo, un’opportunità per costruire un futuro più giusto e sostenibile. Il loro successo dimostra che un’economia prospera può e deve essere anche inclusiva e attenta al bene comune.